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Lettera al nuovo presidente dell’Europarlamento

Il Parlamento Europeo ha un nuovo presidente da Gennaio 2017, Antonio Tajani. Il suo discorso nella sessione plenaria dell’europarlamento, affermando che il suo gabinetto si preoccuperà di affrontare i problemi delle minoranze linguistiche e degli abitanti delle zone periferiche, ci rende ottimisti a credere che l’europarlamento sta facendo miglioramenti significativi nel suo lavoro per costruire un’Europa davvero inclusiva. Così gli abbiamo mandato subito la seguente lettera.

Il discorso di Antonio Tajani può essere ascoltato qui.

Sono onorato di scriverLe a nome di TEJO, Organizzazione Mondiale della Gioventù Esperantista.

Innanzitutto, vorrei cogliere l’occasione di congratularci per il Suo nuovo incarico, Le auguriamo un mandato che sia proficuo per tutti i cittadini dell’Unione Europea, continuando il lavoro per un’Europa più democratica.

Poiché la nostra organizzazione si fonda sui vantaggi di una lingua internazionale equa, comprendiamo a pieno l’importanza dei diritti linguistici in un’Unione Europea più inclusiva, per godere di uguali diritti a tutti i suoi cittadini. Siamo impegnati nella lotta alla discriminazione linguistica, chiediamo che siano rispettati anche i diritti delle minoranze linguistiche e che le loro voci siano ascoltate quando si parla di uguaglianza sostanziale in contesti internazionali. Inoltre, abbiamo ascoltato con gioia il Suo discorso in plenaria. Sapere che un membro del Suo gabinetto avrà il compito di occuparsi delle minoranze linguistiche e delle persone che vivono in regioni periferiche, ci dà la fiducia per credere che il Parlamento Europeo può fare dei grandi passi avanti per costruire un’Europa veramente inclusiva.

In questa lotta contro la discriminazione linguistica, vogliamo dichiarare a Lei e al membro del gabinetto che sarà nominato, che avrete il massimo supporto di TEJO, un’organizzazione con 78 anni di esperienza in materia di lingue e politica linguistica. La invitiamo a tenere in considerazione la nostra proposta di discutere di questi temi e che vi segnaleremo proattivamente situazioni in cui siano violati i diritti linguistici e le misure che riteniamo necessarie.

Guardiamo avanti insieme per costruire insieme un’Europa migliore, che ascolti le voci di tutti i suoi cittadini a prescindere dalla lingua che parlano. Citando le Sue parole, Siamo entusiasti della “apertura delle porte del Parlamento Europeo ai cittadini d’Europa per avere una discussione costante” e speriamo di vedere un invito al dialogo, possibile a prescindere dalla lingua.

 

Con profondo rispetto,

Michael Boris Mandirola
Presidente di TEJO